L’oro salirà ancora

Ivana Ciabatti (Italpreziosi) non ha dubbi: "L’oro salirà ancora, non c’è bolla"

Secondo la presidente del banco metalli di Arezzo, si potrebbe arrivare a 1.650 dollari l’oncia entro fine anno. Le incertezze dell’economia mondiale rafforzano il ruolo di bene rifugio e di valuta internazionale. Le quotazioni hanno chiuso in rialzo l’undicesimo trimestre consecutivo

 
01/07/2011 11:26
“Negli ultimi tempi l’oro ha rappresentato un termometro delle varie crisi, ricoprendo un ruolo importante nel portafoglio: il bene rifugio per eccellenza contro turbolenze macroeconomiche, problemi geopolitici ed inflazione”. Ivana Ciabatti, presidente della Italpreziosi di Arezzo, è convinta che gli investimenti nel settore, così come gli acquisti dei trasformatori, siano destinati a trovare conferma anche neri prossimi mesi. Il bilancio del secondo trimestre è stato avaro, per le principali materie prime: l’indice Commodity Research Bureau, che prende in considerazione 19 futures americani, nei tre mesi ha ceduto il 5,9%, trascinato al ribasso da cotone (-40,8%) e frumento (-23,4%), ma l’oro ha comunque messo a segno un rialzo del 4,4%, superato solo da cacao e succo d’arancia concentrato, per i quali hanno giocato fattori meteorologici e politici. Per l’oro si tratta dell’undicesimo trimestre consecutivo di rialzi, abbastanza da far affiorare qualche dubbio sul trimestre appena iniziato. “Nel breve mi aspetto una correzione – afferma Ivana Ciabatti – non identificabile come cambio di tendenza, bensì come correzione fisiologica e salutare per poi tornare a raggiungere nuovi massimi, senza intaccare quindi il trend rialzista di lungo periodo in cui è inserito. Personalmente stimo che per fine anno le quotazioni potrebbero arrivare intorno al livello di 1.650 $/oz, per raggiungere nel corso del 2012 quotazioni ancora più elevate”. Il parere è autorevole: Italpreziosi è l’unico banco metalli italiano i cui lingotti (nella foto) hanno la good delivery Lbma, quindi il loro marchio è il “passaporto” per le consegne nel più antico e importante mercato inglese dell’oro fisico, che fa capo alla London Bullion Market Association. Le dinamiche del mercato oggi vedono qualche incertezza legata alla crisi greca, ai movimenti del biglietto verde (ogni suo recupero comprime le quotazioni espresse in dollari), alla possibilità o meno che un terzo “quantitative easing” americano inietti liquidità nel sistema. Alla Italpreziosi ne sono consapevoli: “Il perdurare delle incertezze economico-finanziarie, il rischio dei debiti sovrani in Europa, per non parlare del debito Usa, lo spettro delle svalutazioni monetarie che aleggia un po’ ovunque, sono elementi che contribuiscono a puntare sull’oro non solo come bene d’investimento-rifugio ma anche come valuta: l’oro è la moneta per eccellenza perché è l’unica a non essere carta, è l’unica forma di denaro reale che esista da millenni: è divisibile, indistruttibile e soprattutto non replicabile”. La sensazione è che i prezzi corrano su un filo posto a grandi altezze, dove anche la speculazione appare più cauta. Però basta un moderato arretramento per resuscitare un forte interesse all’acquisto. Anche i movimenti sul “fisico” non vanno dimenticati: “Basti ricordare – conferma Ivana Ciabatti – che quest’anno le importazioni indiane di oro sono aumentate del 66% rispetto al 2010 e che in Cina il governo ha incentivato i privati ad acquistare oro sia sotto forma di lingotti che di monete o medaglie commemorative. Inoltre si stima che l’oro rappresenti solo lo 0,5% di tutta la massa di denaro depositata e investita, e ancora il prezzo non ha raggiunto il massimo storico del 1980 di 875 $/oz, che rapportato a oggi rappresenta una quotazione pari a circa 2.200 dollari. Tutti questi elementi mi portano a dichiarare che l’oro al momento non è una bolla. Solo dopo il raggiungimento di nuovi massimi, oltre a un aumento dei tassi supportato da un miglioramento della stabilità economico-finanziaria, potrebbe prendere forma lo spettro di una bolla speculativa.”

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